mercoledì 12 ottobre 2011

Si torna a casa!

Evviva oggi Ambra è tornata a casa!!!
Non che la giornata sia iniziata benissimo: parto da casa alle 07.20 per andare a prendere mia figlia a casa dei nonni dove ha passato la notte. Accendo il bolide e sfreccio nel traffico già pesante a causa di una delle tante manifestazioni di queste settimane. Arrivo a destinazione dopo 20 minuti circa, suono il campanello…nessuno apre…vabbè risuono il campanello….ancora nulla…saranno in bagno a lavarsi ho pensato….suono la terza volta e dopo un po’ si apre il portone. Prendo l’ascensore e salgo all’ultimo piano, si apre la porta blindata entro e vedo i miei e mia figlia ancora con gli occhi chiusi e mi sento dire: “che ci fai qui a quest’ora perché ci hai svegliati dormivamo tanto bene”. Ma come che ci faccio?! Ci siamo messi d’accordo ieri sera, sono venuto a prendere Ambra per portarla all’asilooooooo!!!!!
“Ah è vero…l’asilo!” dice mia madre….”Ma noi stavamo dormendo talmente bene” ripete.
Un po' innervosito penso di dare una svolta alla mattinata facendo una delle mie cose preferite: andare al bar e leggere con calma il quotidiano sorseggiando un cappuccino e gustandomi un buon cornetto.
Non ci penso due secondi, saluto tutti bacio mia figlia e mi dirigo verso il bar sotto casa, quello che non gli daresti due lire a vederlo ma che fa certe colazioni da leccarsi i baffi.
Prima però mi assicuro che l’inconveniente non si ripeta più tardi: “Ripasso alle 12.30, preparami Ambra che la porto a casa dalla sua mamma…e mi raccomando fammela trovare pronta!!”
Mia figlia, conscia di quanto avvenuto ieri (vd. post precedente) mi guarda storto come dire “anche oggi mi tirerai un bidone e non ti farai vedere e io non vedrò di nuovo la mamma?”
Torno sui miei passi, il momento è di quelli critici, sono ben consapevole del fatto che se non pongo rimedio in qualche modo mia figlia me la farà pagare per molto tempo, e poi non posso vederla con quell’espressione delusa. “Do not worry baby, today is the day, you gonna see mama again. Your daddy is coming back at twelwe thirty to pick you up and carry you at home” (io e mia figlia parliamo inglese tra di noi). Lei, rassicurata annuisce e mi fa un sorriso….non solo, mi lancia anche un bacio!!!  Adesso la mia colazione mi sembrerà ancora più buona, felice mi dirigo al bar, la giornata può iniziare.
Come promesso alle twelwe thirty mi presento puntuale: la voglia di riportare mia figlia a casa dopo 4 giorni è troppo grande.

A presto

martedì 11 ottobre 2011

Il danno e la beffa...anche oggi niente coccole!

Cacchio! La giornata è iniziata veramente male.
Vi avevo appena detto che mia moglie era in perfetta salute, sono stato smentito a strettissimo giro di posta: da un paio di giorni è sotto attacco virale e abbiamo quindi deciso di lasciare Ambra per qualche notte dai nonni. Oggi avrebbe dovuto essere il giorno del grande ritorno a casa. Ieri quindi, quando ho finito di lavorare sono stato a casa dei miei genitori per passare un po’ di tempo con mia figlia. E’ stato tutto un “dai che domani torni a casa da papà e mamma” e “domani vengo a prenderti all’asilo alle 12.30 e andiamo a casa dalla mamma contenta?” .
Quale pensate che sia stata la risposta di una piccola monella di due anni che vede la propria mamma come un naufrago alla deriva vede una nave in lontananza? Praticamente ieri viaggiava a mezzo metro da terra, tanta era la gioia di rientrare a casa dopo qualche giorno.
Bene, anzi male, perché oggi siamo punto e a capo. Mia moglie sta di nuovo malissimo come il primo giorno se non peggio. Quindi oggi dovrò caricarmi sulle spalle tutte le giuste lamentele di mia figlia, che magari mi terrà il muso per qualche giorno perché le ho raccontato una frottola. E anche questa sera non potrò spupazzarmela come faccio di solito prima di andare a dormire (“coccole papà coccole!”).

Il danno e la beffa.
A presto

Titolo del primo post? Ehmm

Buona sera a tutti, questo è il mio primo post del mio primo blog!
So che non vi state chiedendo cosa si prova.

Da qualche giorno era mia intenzione aprire uno di questi blog. Dopo aver passato alcune ore su internet per informarmi circa le migliori piattaforme a cui appoggiarmi, eccomi su Blogger. Cavolo è consigliato da tutti i migliori blogger in Italia ci sarà un motivo no?
Dite di no? Spero di sì.

In ogni caso mi iscrivo, nome del blog, nome personale, password ed email. Fatto. Entro…mi guardo attorno…inizio ad intuire come funziona…scelgo il mio sfondo preferito tra quelli gentilmente offerti e aggiusto un paio di dettagli mentre combatto con la mia connessione internet che ogni tanto mi fa veramente incazzare. Ci siamo, posso iniziare a scrivere. Titolo del primo post? Ehmm…riproviamo…titolo del primo post?
Improvvisamente mi rendo conto di non sapere perchè ho aperto un blog. Ci risiamo, mi sono fatto prendere dalla solita smania, uno di quei mie tipici momenti di iperattività fuori da ogni controllo. Come quella volta che ho comprato un’auto senza essermi prima informato se la banca mi avrebbe concesso il prestito…sì insomma è una lunga storia lasciamo stare. Avete presente un toro quando vede un drappo rosso? Io ogni tanto perdo l’orientamento, diciamo così.

Il problema è che io non avrei…non ho…tempo per gestire un blog, ma ormai io un blog lo ho. Insomma mi sono appena incasinato la vita! Rassegnato, oramai s’ha da fare mi son detto. Ho cercato di capire se la mia passione, la musica, mi avrebbe spinto a scrivere ogni giorno o quasi. Mmmm, anche no dai. Di musica mi occupo già parecchio per svariati motivi e mi basta così, aprire un altro fronte sarebbe stato troppo dispersivo e dispendioso. Quindi?

Ho deciso di scrivere di me e di mia figlia, Ambra, 2 anni compiuti qualche settimana fa.“Poverino che è successo alla moglie una tragedia? Saranno separati? Divorziati?” Ohhh basta! Non è successo nulla, sta benone è in perfetta forma e vi saluta tutti.
No lei non c’entra, qui è tra me e mia figlia.

Le scoperte di un padre.
A presto.